giovedì 1 novembre 2007

Proclama e Rivendicazioni

IL LAVORO AUTONOMO
E’ UN PATRIMONIO
DA SALVAGUARDARE

LA TUTELA DEI LAVORATORI AUTONOMI
E' GARANTITA DALLA COSTITUZIONE

E' inaccettabile che i Lavoratori Autonomi siano bersaglio quotidiano di denigrazione e soprusi.
E' inaccettabile che i lavoratori Autonomi siano accusati di essere i responsabili del dissesto economico italiano.
E' inaccettabile che i Lavoratori Autonomi siano sempre e comunque considerati grandi evasori.

E' ora di dire basta! E' ora di reagire!

Si deve rivendicare e riaffermare
dignità e rispetto per il Lavoro Autonomo
e resistere contro i continui
soprusi morali e fiscali.

Proprio per questo si è recentemente costituito a Macerata il Movimento in Difesa dei Lavoratori Autonomi formato da Liberi Professionisti, Imprenditori (anche Agricoli), Artigiani e Commercianti: riunire tutti i Lavoratori Autonomi con lo scopo di realizzare una mobilitazione generale per la riscossa del Lavoro Autonomo.


ECCO CIO’ CHE VOGLIAMO

Il Movimento in Difesa dei Lavoratori Autonomi intende battersi per affermare i seguenti principi generali riguardanti tutti i Lavoratori Dipendenti, Autonomi e Imprese che per tipo di organizzazione e/o per l’opera prestata dal Titolare o dai Soci possono essere assimilate al Lavoro Autonomo):

  1. PRESSIONE FISCALE COMPLESSIVA SUI REDDITI DI LAVORO NON SUPERIORE AL 20%

    la Repubblica italiana è fondata sul Lavoro; non distingue fra quello dipendente o autonomo, ma si basa sull’operosità delle Persone; non è giusto che il reddito prodotto col sudore della fronte sia fiscalmente tartassato quando invece, ad esempio, le rendite finanziarie godono di tassazioni fisse del 12,50% e del 27%, e talune speculazioni finanziarie sono addirittura detassate; i redditi di tutti Lavoratori debbono subire una tassazione contenuta, ragionevole e compatibile con le aspettative di guadagno delle Persone operose;
  2. RIDUZIONE DELL’ALIQUOTA IVA AL 5%
    l’IVA del 20% incoraggia l’evasione perché il Consumatore subisce un incidenza troppo pesante sugli acquisti, specie su quelli più impegnativi, e favorisce la concorrenza sleale fra gli Operatori; un’aliquota ragionevolmente bassa elimina di per sé l’interesse ad evitare la fattura o la ricevuta fiscale o lo scontrino fiscale;
  3. ABOLIZIONE DELL’IRAP
    non c’è nulla di più ingiusto di un tributo che vada a gravare ulteriormente sul Lavoratore Autonomo tassandogli perfino i debiti e il costo dei Collaboratori; l’IRAP scoraggia la crescita dimensionale delle attività e penalizza Chi non ha risorse finanziarie sufficienti e Chi ha alta incidenza di manodopera e quindi un elevata capacità di creare posti di lavoro;
  4. DEDUCIBILITA' DI TUTTE LE SPESE DOCUMENTATE
    soltanto l’interesse all’ottenimento del documento di spesa da parte del Cliente, combinato con la riduzione dell’aliquota dell’IVA, può costituire un utile strumento per combattere l’evasione; il criterio potrebbe essere anche introdotto gradualmente, ipotizzando un sistema in cui le spese deducibili documentate da fattura, ricevuta fiscale intestata e scontrino parlante vengono stabilite dopo la fine dell’anno con sorteggio di almeno cinque categorie per ciascun codice di attività;
  5. TREGUA FISCALE DAL 20 LUGLIO AL 10 SETTEMBRE E DAL 20 DICEMBRE AL 10 GENNAIO
    il diritto alle ferie come quello al riposo settimanale è collegato col diritto alla salute; non è giusto che negli unici due periodi dell’anno in cui si può staccare dal lavoro e dalle relative preoccupazioni scadono importanti adempimenti tributari come il versamento dell’IVA e delle ritenute fiscali; i Consulenti contabili e fiscali restano inchiodati nei loro Studi quando avrebbero tutto il diritto di ritemprarsi;
  6. ABOLIZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE E DI TUTTE LE PRESUNZIONI LEGALI
    tutti gli strumenti di tipo statistico e comparativo basato su indici, studi, parametri, coefficienti, redditometri e simili debbono essere utilizzati solo per individuare i Contribuenti da sottoporre a controllo fiscale, ma non possono essere utilizzati per determinare direttamente il loro reddito o volume d’affari, né per incoraggiare adeguamenti in dichiarazione annuale sotto velate minacce accertative; tutte le presunzioni legali che invertono l’onere della prova e lo pongono in capo ai Contribuenti debbono essere abolite e deve essere il Fisco a dimostrare l’evasione e a determinarne l’ammontare; debbono essere inoltre eliminate tutte le norme antielusive che impediscono di utilizzare legalmente le varie opportunità offerte dall’ordinamento giuridico anche per conseguire legittimi e non fraudolenti risparmi fiscali;
  7. REINTRODUZIONE DEL SEGRETO BANCARIO
    l’anagrafe dei rapporti bancari ed i poteri di indagine sui movimenti finanziari dei Contribuenti costituiscono una gravissima violazione della riservatezza di Ognuno, un inaccettabile rischio di intrusioni anche incontrollate ed una inammissibile violazione del diritto di disporre liberamente delle proprie risorse; essere chiamati a dare giustificazione dei singoli movimenti finanziari a distanza di anni, specie per importi di non rilevante ammontare, sotto minaccia di pesanti accertamenti in caso di non collaborazione è un incredibile sopruso ed consente al Fisco di ritassare e sanzionare ingiustamente anche ciò che è stato legalmente guadagnato e tassato; l’eventuale superamento del segreto bancario dovrebbe essere consentito semmai soltanto nei casi più gravi di sospetta evasione basata su gravi indizi;
  8. DIVIETO DI NORME TRIBUTARIE RETROATTIVE
    deve essere bandita dal nostro ordinamento giuridico con norme di rango costituzionale ogni possibilità di emanare con efficacia retroattiva norme nuove sfavorevoli per i Contribuenti perché ciò costituisce una vera e propria prepotenza di Stato; tutte le nuove norme tributarie e tutte le modifiche alle norme tributarie esistenti debbono decorrere dall’anno successivo e comunque mai prima che siano decorsi almeno tre mesi dalla loro emanazione o attuazione; le interpretazioni ufficiali sfavorevoli per i Contribuenti non debbono interessare situazioni già dichiarate al Fisco;
  9. POCHE NORME, CHIARE, SEMPLICI E COMPRENSIBILI PER TUTTI
    il diritto tributario regola i rapporti fra lo Stato e i Cittadini e stabilisce quanto deve essere prelevato forzosamente dalle Loro tasche; le norme tributarie debbono essere perciò limitate nel numero, formulate in modo semplice, chiaro e comprensibile da tutti i Cittadini dotati di un grado di istruzione almeno normale; quando le norme sono troppe, complicate, equivoche e difficilmente comprensibili dagli stessi Consulenti i Cittadini diventano schiavi dell’incontrollabile potere dell’Autorità e rischiano onerosissime conseguenze senza volerlo e senza neanche saperlo; ogni Cittadino ha il diritto di scegliere se essere virtuoso o trasgressivo e per questo deve essere in grado di conoscere personalmente le regole che lo riguardano;
  10. ELIMINAZIONE DELLE COMPLICAZIONI INUTILI
    esistono troppe formalità e troppi adempimenti inutili, ripetitivi, impegnativi che costano tanto sia in impegno sia in danaro, che distolgono continuamente dalle ordinarie occupazioni e sottraggono tempo prezioso al lavoro senza offrire alcun beneficio o miglioramento neppure alla Collettività; nella testa di chi non conosce il lavoro ogni appesantimento burocratico nuovo funziona sempre bene, anche se Chi lo deve attuare deve poi affrontare incredibili complicazioni, costi onerosi e problemi spesso irrisolvibili; la semplificazione deve anche prevedere l'esonero dagli adempimenti della privacy e dell’antiriciclaggio per tutte le attività soggette all’obbligo del segreto, nonché per tutti gli altri Lavoratori a carico dei quali deve essere stabilito un generale dovere di riservatezza; l’antiriciclaggio si persegue con i normali istituti sanzionatori già esistenti del concorso e del favoreggiamento, senza bisogno di rendere tutti gli Operatori dei delatori; deve essere inoltre restituito il diritto di poter utilizzare anche il danaro contante per i pagamenti a favore dei Lavoratori Autonomi entro il limite ordinario già stabilito dalle norme sull’antiriciclaggio perché non tutti i Clienti hanno la carta di credito o il conto corrente, perché non si possono introdurre sciocchi impedimenti al diritto di riscuotere il compenso per il proprio lavoro e perché in uno Stato libero non può essere impedito l’uso della moneta corrente solo per alcuni Lavoratori.

Queste, in estrema sintesi, sono le richieste essenziali che il Movimento in Difesa dei Lavoratori Autonomi intende sottoporre ai Politici ed ai Governanti per ristabilire un giusto rapporto fra le Istituzioni e le Persone operose che vivono del loro lavoro ed eliminare le ingiuste vessazioni nei confronti dei Lavoratori.


UNISCITI A NOI IN QUESTA BATTAGLIA!
RIPRENDIAMOCI IL GUSTO DI LAVORARE!

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